Ufficio tributi. Di Gangi “Dirigenza e politica lavorino per risolvere problemi dei cittadini. Se vi sono reati siano denunciati”

“I Consiglieri e le Consigliere Comunali chiaramente non devono neanche provare a influire sull’esito delle singole pratiche o dei singoli provvedimenti. Esattamente come i dirigenti, che hanno il dovere di portare avanti le pratiche senza discriminazioni o preferenze.
La dott.ssa Mandalà nella sua circolare adombra la presenza di comportamenti penalmente rilevanti che non vanno censurati in un documento amministrativo di poco valore, ma denunciati, se accaduti, con i nomi e i cognomi dei Consiglieri Comunali che, oggi e in passato, avrebbero chiesto favori a dipendenti pubblici in favore di singoli.
Invece, una nota nella quale si citano unicamente i consiglieri comunali rischia di sottolineare una spaccatura fra parte politica e parte amministrativa che dovrebbero invece operare in sintonia per risolvere i problemi secondo una ben chiara distinzione di ruoli che assegna alla politica l’indirizzo cui la dirigenza deve attenersi.
E’ noto a tutti che l’Ufficio tributi, per motivi che non credo sia ascrivibili né all’attuale né alla precedente Amministrazione, non garantisce un servizio adeguato nella relazione con la cittadinanza, soprattutto con coloro che vorrebbero regolarizzare le proprie posizioni o avere chiarimenti su richieste di pagamento che arrivano dal Comune. E di sicuro questo è il contesto perfetto perché aumenti il rischio di corruzione, che va contrastata coi fatti.
Comprendiamo il disagio di una Dirigente che probabilmente in tanti anni in quel ruolo non ha avuto la possibilità di risolvere i tanti problemi del settore. Se però adempiere al volere politico è impossibile, per carenze proprie o carenze strutturali dell’Amministrazione, non è obbligatorio per nessun dirigente restare nella propria posizione”.
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