«Non esiste alcun percorso di inclusione possibile senza riconoscere semplicemente l’esistenza delle persone. Riconoscere la residenza anagrafica serve proprio a questo: riconoscere che dei cittadini e delle cittadine vivono in un luogo e sono portatori e portatrici di diritti e doveri. Senza la residenza non si può accedere a servizi essenziali, a partire da quello sanitario.
Per questo oggi ho apprezzato la disponibilità mostrata dall’assessora Tirrito a riprendere in mano la vicenda della residenza delle persone e delle famiglie che abitano a Partanna, nei locali dell’ex-ONPI, che ormai da anni è la loro abitazione e che stanno anche provando a riqualificare con forme di base di autorecupero che vanno sostenute. I diritti delle persone, soprattutto di quelle più fragili, devono essere riconosciuti e tutelati, nonostante e prima di qualsiasi complicazione burocratica che non può diventare motivo per lasciare intere famiglie e decine di bambini e bambine in una condizione di povertà e difficoltà.
Spero che la disponsibilità dell’assessora Tirrito si trasformi presto in atti concreti, anche per l’altrettanto delicato tema delle residenze virtuali, che sono nuovamente in stallo, lasciando decine di cittadini e cittadine in un limbo, che vuol dire accrescerne difficoltà e fragilità».
Lo ha dichiarato il consigliere Mariangela Di Gangi che oggi, in occasione della Giornata mondiale contro la povertà, ha partecipato con l’assessore Antonella Tirrito a un incontro con gli abitanti dell’ex ONPI, insieme al sindacato SUNIA.
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