“La tragedia sfiorata ieri a Brancaccio sarebbe stata la classica tragedia annunciata, come tante potrebbero esserlo nei quartieri di edilizia residenziale pubblica a Palermo. Al netto delle responsabilità specifiche e riferite al singolo episodio, che saranno ricostruite dalla Magistratura, resta il tema delle condizioni di fatiscienza e incuria in cui versano interi quartieri popolari, su cui da anni non esistono investimenti adeguati per garantirne sicurezza e vivibilità. Ascensori guasti, passerelle pericolanti, soffitti cadenti, rami fognari interni intasati: sono queste le condizioni in cui vivono le persone di interi quartieri di Palermo, soprattutto nelle zone di Brancaccio, Sperone, CEP, ZEN, Marinella e Borgo Nuovo, dove l’edilizia pubblica si è basata sullo schema dei grandi condomini, delle insulae e dei “casermoni”. Alla risoluzione di questi problemi occorre lavorare da subito e non si può pensare di realizzarla senza un piano di investimenti adeguato. Una scelta prettamente politica, che deve inserirsi in un ragionamento complessivo sul diritto all’abitare in Sicilia e, quindi, anche sul patrimonio immobiliare pubblico.”
Lo ha dichiarato Mariangela Di Gangi, neoeletta consigliera comunale.
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